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Chi di voi ricorda il gioco del “pangotto” ?… quello che si faceva con le biglie di vetro colorato stando sdraiati a terra a pancia in sotto?! 

Se non mi sbaglio, consisteva nel colpire un paio di volte (pingulo … e pangotto) e poi catturare la sferetta all’avversario (almeno come lo so io). Ricordo le decine di sfere di vari colori che andavano in giro per casa … anche se era un gioco soprattutto da ragazzi … ma a me piaceva moltissimo lo stesso.

E questa mattina ho pensato al “pangotto” perché queste “biglie” bianche e nere (che non sono però di vetro) mi riportano indietro nel tempo e mi verrebbe voglia non di mangiarle, ma di “farle scontrare” tra loro come facevo una volta da piccola “giocando a pangotto” con i miei cugini.

Ma non si può … perché vi assicuro che conviene di più mangiarle … 

Ringrazio Eridania Italia che mi ha dato la possibilità di assaggiare il suo “zucchero extrafine&fibre”, ricco di fibre e ideale per ridurre lo zucchero e l’impatto glicemico nelle ricette.

Ora si che posso mangiare tutte le biglie che voglio …


Ingredienti (per circa 20 palline):

  • 250 gr di ricotta vaccina
  • 125 gr di zucchero extrafine Eridania
  • 150 gr di farina di cocco 
  • 2 cucchiaini da the di cacao amaro
  • 2-3 cucchiai di cocco rape’

Procedimento:

Versare la ricotta in una ciotola capiente. Unire lo zucchero e amalgamare bene con l’aiuto della forchetta.

Aggiungere la farina di cocco un po’ alla volta. Mescolare bene fino a ottenere un composto non troppo duro e dividerlo in due parti.

In una parte aggiungere il cacao in polvere e mescolare bene. 

Formare con le mani le palline, partendo dall’impasto bianco e proseguendo poi con quello al cacao. Disporle su un piano rivestito con carta forno e poi passarle nel cocco rape’. Metterle in frigo per un paio d’ore e poi servirle (possono essere appoggiate in appositi pirottini di carta per dolcetti). 

Un piccolo borgo abruzzese in provincia di Teramo, avvolto dai Monti Gemelli e intriso di storia e di antiche tradizioni.

Con Campli, inizia il mio percorso tra i borghi d’Abruzzo e d’Italia sulla Rivista VistoTV, in edicola settimanalmente assieme a Novella 2000.

Ma scopriamo insieme un pò di storia e qualche curiosità e non dimentichiamo che il 18 agosto 2022 avrà inizio la 51^ edizione della Sagra più antica d’Abruzzo, quella della Porchetta Italica, inaugurata nell’anno 1964.

Siete pronti? Seguitemi e venite a viaggiare con me …

Io con la Rivista settimanale VISTOTV in edicola con NOVELLA2000 – Luglio 2022

Campli, il piccolo ma grazioso borgo farnese noto per la Scala Santa e per la sua profumatissima porchetta italica, sorge ai piedi dei Monti Gemelli, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a pochi chilometri dalla città di Teramo, in Abruzzo.

Ed è proprio grazie al suo vasto patrimonio artistico e culturale che nel 2021 è riuscita a guadagnare la sesta posizione tra i Borghi più belli d’Italia, merito sia degli eleganti palazzi cinquecenteschi, degli edifici porticati del centro storico risalenti al XIV secolo, del Santuario della Scala Santa (luogo sacro di sola preghiera), della Cattedrale di Santa Maria in Platea, del Palazzo del Parlamento c.d. “Farnese” (sede del Municipio ed edificio civico più antico d’Abruzzo), ma anche della forte attenzione alla promozione del territorio e alla valorizzazione dei suoi tesori.

Una piccola cittadina che ha mantenuto negli anni l’aspetto di un borgo mercantile medioevale, e dove, a pochissimi chilometri, ai piedi della montagna e immersa nella natura, si trova la Necropoli di Campovalano, ricca di numerosi reperti e che ha ospitato per circa mille anni un cimitero di Italici.

Ma tra le numerose bellezze da scoprire, oltre a trovare il Giubileo della Scala Santa, indetto da poco in occasione del 250° del Santuario e che durerà fino al 30 aprile 2023, il borgo di Campli ospiterà anche quest’anno la Sagra più antica d’Abruzzo: quella della Porchetta Italica (18-23 agosto), inaugurata nel 1964.

Secondo me, la PORCHETTA rappresenta per la città Farnese un bene culturale, un simbolo gastronomico, tramandato negli anni tra le varie generazioni, da sempre presente nelle tavole di nobili, vescovi, principi, nelle sagre di città, gustata nelle piazze, in occasione di fiere e nel mercato settimanale. Insomma, una vera e propria chicca che non ha nulla da invidiare (a detta degli esperti) a quella di Ariccia (nel Lazio) e a quella di Grutti (in Umbria).

Ho scoperto poi che in Abruzzo, fin dal Medioevo, i porchettai più famosi sono stati quelli di Campli e di Ripa Teatina (Chieti) e che, anticamente, la porchetta non poteva essere venduta se prima il Camerlengo (oggi il Sindaco), non ne avesse accertata la qualità e dunque stabilito il prezzo. Una specialità del territorio, quindi, “garantita e protetta”.

Dare un morso al panino fresco e croccante, farcito di fette calde di porchetta di maiale e di crosta non ha eguali, tanto che è divenuta negli anni uno dei principali poli di attrazione del nostro borgo incantato incastonato tra i Monti Gemelli.

E così nel lontano agosto 1964, grazie alla competenza di varie professionalità, nacque a Campli la Sagra della Porchetta, la prima Sagra in Abruzzo, con l’obiettivo di rilanciare il Comune Camplese, di far divertire i cittadini promuovendone le specialità gastronomiche. In quell’occasione, furono vendute più di 80 porchette alla presenza di 24 produttori; un vero e proprio successo, che negli anni a venire si è deciso, ragionevolmente, di non abbandonare.

Ma cosa la rende così speciale?

Certamente la qualità del maiale adulto (che pare non debba superare il quintale), il suo disosso, la salatura, l’impiego di un mix di spezie delicate per aromatizzarlo (generalmente sale, pepe, aglio e rosmarino), la legatura a mano e l’utilizzo di legna particolare per la cottura lenta (circa 6/7 ore) nel forno a legna. Un processo ben preciso in cui il grasso si scioglie, la crosta diventa croccante e la carne succulenta e prelibata:  una vera specialità.

Nel calendario degli eventi estivi farnesi 2022, troviamo la Settima edizione della Farnesiana (8-9 luglio), con la rievocazione storica di Margherita d’Austria: 14 ore di musica antica in due giorni, i Mercanti degli antichi mestieri, il Corteo Storico con l’arrivo della regina e il buon mangiare e il buon bere che si snoda tra gli antichi vicoli del borgo (prodotti tipici e piatti rinascimentali preparati con abilità dagli chef locali). E ancora, dal 28 agosto al 3 settembre, Campli, Borgo di Musica, una settimana di concerti, incontri d’autore, street food e degustazioni che si snodano nella cornice suggestiva del piccolo borgo.

Ma Campli è conosciuta non soltanto per il suo ricco patrimonio artistico e culturale o per la porchetta italica: famoso è anche il TARTUFO di Campovalano (la Sagra dall’11 al 18 luglio 2022) e Flora Merucci, l’eclettica executive Chef del Ristorante gourmet “Il Tubero d’Oro”, classe 1982, ne sa qualcosa.

I Prodotti del territorio (l’olio extravergine d’oliva, i funghi porcini, il tartufo dell’Azienda di famiglia a Campovalano), le materie prime fresche e genuine, i piatti sapientemente studiati per comporre i menù stagionali, gli ingredienti mixati a regola d’arte, rendono la cucina di Flora gustosa e prelibata anche per i palati più esigenti.

Ma di Flora e del suo prezioso “Tubero d’Oro” ne parleremo un’altra volta ….

Che fatica … la domenica sera, dopo un we faticoso ma piacevolissimo, una giornata trascorsa al mare … preparare il dolce per la colazione del lunedì … 

Caldo a parte … al mio dolce “infornato” non ci rinuncio … soprattutto quando è coperto da scaglie di cioccolato bianco e pistacchi 🥰

La colazione … impossibile per me rinunciarci e lasciarmi trasportare dalla banalità … mi piace iniziare la giornata al TOP! 

Voi cosa ne pensate?! Fate colazione appena svegli?! Come?! 

Qui la lista della spesa e … bisogna frullare tutto e infornare a 180 gradi per 25 minuti circa … io ho utilizzato il mio BimbyTM6 … un portento  ❤️ … ma è cosa nota … il piattino?! Il mio acquisto al mercatino dell’Antiquariato a Milano 😍


Ingredienti:

  • 4 uova
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 60 gr di cioccolato bianco al pistacchio 
  • 250 gr di mascarpone
  • 150 gr di farina 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • Scaglie di cioccolato bianco Decori’ e pistacchio sgusciato qb
  • zucchero a velo q.b. (Se volete) 

Procedimento:

Sbattere le uova intere con lo zucchero. Aggiungere il cioccolato in pezzi e tritarlo assieme alle uova con lo zuccero. Aggiungere il mascarpone, la farina mescolata al lievito in polvere. Frullare e, dopo aver ottenuto un impasto liscio e omogeneo, imburrare e infarinare uno stampo a ciambella e versare l’impasto. Decorare con le scaglie di cioccolato bianco e il pistacchio sgusciato a pezzi.

Infornare a 180 gradi per circa 25/30 minuti. Una volta cotto (fare la prova dello stecchino), per chi vuole, cospargere di zucchero a velo. Servire.

Avete mai provato 🍆 🍆 il PESTO di MELANZANE 🍆 🍆 ?!

Facile, fresco e soprattutto veloce, da preparare con pochissimi ingredienti e da utilizzare sia con il pane caldo e croccante e sia come condimento per la pasta (preferibilmente quella corta)!

P.S. Se volete potete sostituire il parmigiano grattugiato con il pecorino grattugiato e  sostituire le mandorle con le noci.  


Ingredienti:

  • 1 melanzana
  • 30 gr di mandorle spellate 
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • 1 pizzico di sale
  • 1 macinata di pepe 
  • Olio Evo qb
  • Basilico fresco 

Procedimento:

Lavare e asciugare la melanzana.

Sistemarla a fette sulla teglia del forno con un filo di olio Evo.

Cuocere la melanzana in forno preriscaldato a 200 gradi per 20 minuti circa e fino a quando la polpa risulterà morbida.

Mettere le mandorle in un mixer; unire il parmigiano grattugiato, la melanzana, il basilico, il sale, il pepe e olio Evo. Frullare e servire. 

E’ bellissimo andare a zonzo per il mercatino dell’ antiquariato sui Navigli … sbirciare nelle bancarelle colorate, rispolverare vecchi ricordi che pensavo di aver dimenticato. 

Trovo sempre qualcosina per me, di poche pretese ma d’effetto e comunque che riesce ad arricchire le mie preparazioni culinarie. 

Questi piattini colorati, tutti differenti tra loro, mi hanno colpito subito (e avevo ragione) … sono stati perfetti ieri sera per la mia cena in terrazza, completati ed arricchiti da un FICO ripieno così !!! 


Ingredienti (per 10 fichi di medie dimensioni e compatti):

  • 10 fichi interi
  • 10 cucchiaini di formaggio Quark
  • Qualche noce sgusciata
  • Pepe nero
  • Olio EVO (qualche goccia)
  • Sale qb
  • Prezzemolo tritato
  • Glassa ai fichi e aceto balsamico

Preparazione:

Fare un taglio a X nella parte superiore di ogni fico.

Aggiungere sopra ognuno (aiutandosi con un cucchiaino) un paio di cucchiaini di farcia (formaggio Quark, pepe, prezzemolo, sale). Aggiungere poi qualche pezzetto di noce e 

la glassa ai fichi e aceto balsamico (va bene anche una semplice glassa all’aceto balsamico). 

Servire. 

PS: io ho aggiunto su ognuno qualche goccia di olio evo. 

Buongiorno! 

Ormai per me il lunedì mattina è un po’ come il sabato … c’è un appuntamento fisso: quello con il dolce, quello che mi rende più leggero l’inizio della settimana lavorativa, che mi addolcisce un po’ il risveglio ☺️

La farina di riso di Daniela ormai fa da padrona nelle ultime settimane … e anche oggi (ne è rimasta veramente poca …). 

Un dolce soffice e leggero, di recupero (ho utilizzato il cioccolato bianco con il pistacchio salato dell’uovo di Pasqua regalatomi dalla mia amica Rita) … e poi lo yogurt alla vaniglia … speciale!!! 

Se siete pronti? … vi lascio la ricetta … 


Ingredienti:

  • 150 gr di yogurt alla vaniglia 
  • 200 gr di cioccolato bianco al pistacchio salato
  • 2 uova intere
  • 60 gr di zucchero semolato 
  • 160 gr di farina di riso
  • 50 gr di fecola di patate
  • 50 ml di olio di semi
  • Un pizzico di sale
  • Una bustina di lievito per dolci
  • Pistacchio in granella e zucchero a velo qb per decorare 

Procedimento:

Mettere nel boccale di un robot da cucina il cioccolato e tritare. Aggiungere lo yogurt, le uova, lo zucchero,  la #farinadiriso , la fecola, l’olio di semi, un pizzico di sale e una bustina di lievito. Mescolare per un paio di minuti. 

Versare il contenuto nella tortiera apribile. Distribuire in superficie la granella di pistacchio. 

Mettere in forno per circa 30 minuti a 170°/180°.

P.S. La torta, essendo ricca di cioccolato, resta bassa e molto umida … ma è soffice soffice 😉

Il Lunedì?!

Si, ho avuto tempo … diciamo che mi sono ritagliata un piccolo spazio ieri sera dopo cena per preparare un dolce per la colazione. 

Voi come iniziate la settimana?! 

Solo Caffè o caffellatte e dolcetto?

Questa volta sono andata sul classico … senza farine “strane”, ma ho utilizzato lo yogurt alla pesca e le pesche noci “piatte” … e poi, frutta secca (nella ricetta scoprirete cosa) e … non ho messo il burro (ma solamente olio di semi).

Va beh, oggi io inizio così … però voglio lasciarvi la mia ricetta speciale. Pronti?

Ingredienti:

  • 150 gr di yogurt alla pesca 
  • 60 ml di olio di semi
  • 200 gr di farina per dolci “00”
  • 2 uova intere 
  • 1/2 bicchiere di latte 
  • Un pizzico di vaniglia
  • 120 gr di zucchero semolato
  • 40 gr di mandorle intere spellate
  • 2/3 pesche noci piatte (o 2 pesche noci classiche di piccole dimensioni)
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • Per decorare: 20 gr di lamelle di mandorle e zucchero a velo 

Procedimento:

In un robot da cucina frullare le uova con lo zucchero. Aggiungere le mandorle intere e tritate. Versare lo yogurt, l’olio, il latte, la vaniglia e mescolare. 

Aggiungere la farina setacciata con il lievito. Mescolare e versare in uno stampo sa plumcake unto e infarinato. 

Diporre in superficie i pezzetti di pesca, le lamelle di mandorla e un po’ di zucchero semolato (per far formare la crosticina). 

Infornare a 180 gradi (forno già caldo) per circa 30 minuti. 

Una volta cotto, lasciarlo intiepidire e decorarlo con zucchero a velo. Servire. 

IL GIOVEDÌ?! 

A casa mia ogni tanto si mangiano gli gnocchi … e qui con i FASOLARI!

Volete sapere come fare per riconoscere se i FASOLARI che acquistate dal pescivendolo sono freschi oppure no?!

Leggete qui …

Sicuramente sul banco della pescheria li vedrete chiusi, ma, se provate a toccarli in superficie e le conchiglie si serrano di più, in modo quasi ermetico, allora significa che i fasolari sono vivi. 

Se, invece, i fasolari sono aperti, o con la conchiglia rotta, significa che sono morti, e non è garantita la loro freschezza.

Perche?! 


Quando viene pescato, il FASOLARO trattiene tra le valve una certa quantità d’acqua che gli permette di sopravvivere per alcuni giorni.

Dopo questa piccola lezione super istruttiva e furba … vi lascio: 

Lista della spesa e procedimento.

Ingredienti (per due persone):

  • 300 gr di gnocchi di patate 
  • 250 gr di pomodorini datterini gialli (e un grappolino)
  • 10 fasolari 
  • Un goccetto di vino bianco 
  • 1 peperoncino piccante
  • 1 spicchio di aglio 
  • Olio evo
  • Erbette aromatiche
  • Prezzemolo fresco

Procedimento:

Mettere l’acqua per gli gnocchi a bollire salandola leggermente.

In una padella larga versare un giro di olio evo, lo spicchio di aglio e il peperoncino intero: soffriggere appena e buttare giù i fasolari con un goccio di vino bianco, prezzemolo fresco.

Coperchiare e cuocere  2/3 minuti. Aggiungere i pomodorini interi e cuocere per altri 5/6 minuti.

In una teglia da forno adagiare il grappolo di pomodorini datterini interi, e condire con le erbette, l’olio e il sale. Cuocere per qualche minuto a 200 gradi. 

Appena cotti i fasolari, toglierli temporaneamente dalla pentola e frullare i pomodorini fino a farli diventare una crema. Riaggiungere i fasolari, riscaldare  il condimento e tuffare gli gnocchi già cotti. 

Mantecare e impiattare. Decorare con il grappolo di pomodorini e il prezzemolo fresco (come in foto). Servire caldi.

E’ una delle tante colazioni che viene consumata nella mia Regione, in Abruzzo, soprattutto da tutti quelli che hanno deciso di arrivare a sfiorare la soglia dei 100 anni d’età  …

“PANE con UOVA e PEPERONI” o, come si dice qui dalle mie parti : “Pipindune e ove” 

Lo ritengo uno dei piatti contadini più sfiziosi in assoluto … di quelli che riescono a farti fare pace con il mondo intero … insomma … una specie di droga 😀 … nel senso che assaggiati una volta, non ne puoi più fare a meno! 

Voglio lasciarvi la ricetta super veloce qui … ma vi ricordo che potete trovare le altre ricette dei nostri CENTENARI ABRUZZESI e tipiche dello SDIJUNO nella rivista del mese di Giugno 2022 Novella Cucina in edicola!!! 

Buona colazione!!!


Ingredienti (per due persone):

  • 800 gr di peperoni rossi cornetto
  • 4 uova
  • olio EVO
  • Sale
  • Pepe
  • 1/2 cipolla bianca

Preparazione:

Lavare bene i peperoni, tagliarli a striscioline larghe 2 cm.

In una padella capiente soffriggere la cipolla tagliata a pezzetti o a fettine sottili, con 4 cucchiai d’olio evo.

Unire i peperoni e lasciare soffriggere per qualche minuto, coperchiare e cuocere per circa venti minuti, regolando di sale al termine della cottura. 

In un recipiente sbattere le uova con pepe e sale.

Unire l’uovo ai peperoni e girare velocemente.

Continuare la cottura a fiamma bassa per 5/7 minuti fino a far rapprendere l’uovo, girando di tanto in tanto.

Servire. 

Curiosità: qualcuno aggiunge ai peperoni anche le patate fritte tagliate a tocchetti. 

 

Chi è capace di preparare delle ROSE così ?!

Solo un’ARTISTA … AMARO.

E così sono nate queste meravigliose ROSE DEL DESERTO con gocce di cioccolata, farina di cocco e i Corn Flakes di mio figlio … fantasticamente artisitiche …

Un Elisir di 33 erbe e spezie combinate tra loro, una ricetta antica (1860) ritrovata in un vecchio baule in soffitta, un po’ di fantasia e di ingredienti …


Ingredienti (per circa 20 biscotti):

  • 80 gr di zucchero semolato 
  • 80 gr di olio di semi
  • 250 gr di farina 00
  • 100 gr di farina di cocco
  • 40 gr di gocce di cioccolato fondente
  • 2 uova
  • 1 bicchierino di AMARO ARTISTA 
  • 2 cucchiaini di polvere di cacao amaro (da utilizzare come zucchero a velo)
  • Cornflakes qb (ho usato i Nestle fitness integrali e cioccolato)
  • 1 bustina di Lievito in Polvere per Dolci

Preparazione:

Frullare uova e zucchero e poi aggiungere l’AMARO ARTISTA, l’olio di semi, le farine, le gocce e il lievito in polvere; mescolare, aiutandosi con un robot da cucina, così da ottenere un impasto morbido. Far riposare in frigo 15 minuti coperto con pellicola.
Prelevarne un primo cucchiaio e formare una pallina un po’ schiacciata; rotolarla sui cornflakes siaremati in un piatto piano è appoggiarla su una teglia rivestita di carta da forno e proseguire fino a terminare l’impasto. Le palline devono essere distanziate tra loro. 

Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti. Lasciar raffreddare.

Per chi vuole, aggiungere il cacao in polvere.