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Cucina della tradizione

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A Bologna ho studiato Giurisprudenza. 

Lì ho trascorso gli anni dell’Universita’, quelli in cui riempi il tuo cassetto di sogni, diventi grande, devi organizzare e programmare bene il tuo tempo, studiare (“quello ora è il tuo lavoro”, diceva mio padre), cercare di ottenere i risultati più in fretta possibile (ai miei tempi era una delle città universitarie dove la vita costava di più). 

Lo facevi per te e anche per non deludere i tuoi genitori che, con sacrificio, volevano che tu ottenessi il meglio da quell’esperienza!

Ricordo con nostalgia quegli anni, e, a volte, mi capita di sognare di doverci tornare per dare l’ultimo esame (per fortuna si tratta solo di un sogno)!  

Mi piaceva girovagare per le viuzze vicino San Petronio, comperare i tortellini da Tamburini, il pane biscottato da Atti, i garganelli all’uovo, … e le RAVIOLE (i biscotti a mezza luna ripieni di mostarda o di confettura di albicocche).

C’era una biscotteria vicino casa (sulla via Emilia) che ne sfornava continuamente ed io ero sempre lì, pronta, a prenderne qualcuna calda e morbida. 

Non nascondo che ogni volta che metto piede a Bologna devo comperare le Raviole … ormai mio marito si è rassegnato! 

Questa ricetta me l’ha passata un’amica … e non ho potuto aspettare: ho dovuto subito mettermi all’opera e provare.

Ho sostituito lo strutto con l’olio di semi e la marmellata è quella di uva condita con nocciole e cioccolato! 

Mi credete se vi dico che sono favolose?!

Ingredienti (per circa 20 raviole):

  • 500 gr di farina
  • 2 uova intere
  • 180 gr di zucchero semolato
  • 100 gr di strutto morbido (io ho utilizzato l’olio di semi)
  • 1 bustina lievito per dolci
  • latte qb (l’impasto deve risultare morbido)
  • marmellata (o altro tipo di farcia)
  • 1 coppapasta tondo

Procedimento:

Mescolare tutti gli ingredienti per l’impasto così da ottenere un panetto morbido. Stenderlo su una spianatoia con un po’ di farina creando una sfoglia di circa 1/2 cm. Aiutandosi con un coppapasta creare tanti dischi da farcire al centro con un cucchiaino abbondante di farcia. Piegare a mezza luna (come in foto). Disporre su una teglia rivestita carta forno. Spennellare con acqua e cospargere di zucchero semolato. Infornare (forno caldo) a 190 gradi per circa 10/15 minuti. 

Le raviole bolognesi sono pronte!

Raviole disposte in teglia prima della cottura in forno
Le Raviole Bolognesi

Una giornata tipica autunnale in cui viene voglia di restare a casa in “tenuta comoda” e gustarsi i piaceri della tavola.

L’altro giorno, in montagna, ho raccolto qualche castagna, i ceci li avevo assieme al rosmarino fresco regalatomi da una mia cara amica (anche questo d’alta quota), e così oggi a pranzo è venuta fuori questa “romantica” zuppetta!

La chicca? Il ricciolo di patata tagliato con l’attrezzino per affettare le mele e poi fritto!

Ora, però, vi voglio svelare una piccola curiosità sui “ceci” … che ho trovato sul web 😊

Sapete che le “pallotte cacio e uova” abruzzesi hanno “le gemelle” nel territorio molisano? Io l’ho scoperto per caso … curiosando un po’ nelle tradizioni della Regione. Si chiamano però ‘U’ Scescille o Sciscille di Termoli‘. Hanno una forma allungata e sono preparate con pane raffermo e formaggio (il pecorino rigatino) e sono comunque espressione di una cucina povera, inventata per non sprecare e buttare gli avanzi. Le “scescille” o “sciscille” del Molise non sono fritte, ma cotte direttamente nel sugo di pomodoro e sono tipiche della zona costiera molisana (tipiche della città di Termoli), dove, una volta, venivano servite per accompagnare la famosa zuppa di pesce.

Ingredienti:

  • 3 uova
  • 180 g di caciocavallo di Capracotta
  • 130 g di mollica di pane raffermo
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 cipolla rossa
  • 250 g di pomodori San Marzano tritati
  • olio evo
  • sale
  • pepe
  • qualche foglia di basilico (per il sugo)
  • 1 peperone rosso

Procedimento:

Per le polpette: sbattere in una ciotola capiente le uova assieme al caciocavallo sbriciolato; tritare al mixer la mollica di pane raffermo assieme al prezzemolo e unire il tutto al composto di uova e caciocavallo, assieme ad un filo di olio evo; aggiustare di sale e pepe. Far riposare l’impasto in frigo per un’ora, coperto da pellicola trasparente.

Quando il tempo di riposo dell’impasto sarà quasi terminato, preparare il sugo: tritare la cipolla e soffriggerlo in un ampio tegame con l’olio evo, aggiungere il peperone tritato e, dopo un paio di minuti, aggiungere i pomodori tritati; aggiustare di sale e pepe, unire 1 bicchiere di acqua e lasciare cuocere per circa 20 minuti, allungando con altra acqua se necessario (è fondamentale che il sugo sia “lento”).

Mentre il sugo cuoce, con l’impasto formare le “scescille”, dando loro una forma allungata e compattandole benissimo.

Adagiare le polpette nel sugo, che non dovrà mai restare troppo asciutto e cuocere per circa 15 minuti, girandole di tanto in tanto (se troppo asciutto, aggiungere acqua).

A fine cottura aggiungere qualche foglia di basilico fresco e servire subito.