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Carla La Contessina

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Oggi ho deciso di preparare le frittelline di pasta per pizza, con filetti di pomodoro 🍅, stracciatella di burrata, basilico fresco, olio evo e …. le magiche “Addormenta Suocere” (mandorle pralinate al peperone dolce di Altino)

Vi starete tutti chiedendo: … “Ma Carla oggi sta vaneggiando???” … 

No, no, no!!! 

Le “Addormenta Suocere” sono una chicca gastronomica molto sfiziosa e di nicchia rivolta nel bene, alle nuore e ai generi e, nel male, alle suocere!

Ieri sera ho dato il meglio di me stessa: mio marito, a sorpresa, mi ha “regalato” un kg di trippa (già pulita e parzialmente sbollentata) e, per non ripetere sempre la stessa ricetta (quella alla teramana), mi sono cimentata in due versioni: la Trippa alla Fiorentina e la Trippa alla Milanese.

Beh, adoro Milano, e questo piatto l’ho realizzato veramente con il cuore. 

Preciso che le versioni sono tante… io ne ho scelta una e spero non offenda nessuno!

“Ogni famiglia conserva la propria tradizione” … siete d’accordo con me?

E poi ho scoperto che a Milano la trippa è chiamata “busecca”.

“La busecca era un piatto povero, tipico contadino e consumato nelle occasioni importanti, soprattutto la notte di Natale, quando i contadini si riunivano nelle stalle dopo la messa di mezzanotte. Veniva preparata anche in occasione delle fiere e dei mercati del bestiame”.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 1 kg di trippa
  • 1/2 cipolla media
  • 1 gambo di sedano
  • 1 carota
  • 4 cucchiai di passata di pomodoro
  • Acqua calda qb
  • 1 scatola di Fagioli bianchi di Spagna (già lessati)
  • 100 gr di Pancetta tesa a listarelle
  • Salvia
  • Bacche di ginepro
  • Chiodi di garofano
  • Pepe nero 
  • Sale
  • Olio evo
  • 30 gr di burro

Procedimento:

Tagliare la trippa a striscioline sottili (io la prendo già pulita e sbollentata).

In un tegame ampio soffriggere olio evo e burro, il trito di cipolla, sedano e carota. Aggiungere la pancetta tesa a fettine e lasciare soffriggere per due/tre minuti.

Inserire la trippa, mescolare e poi gli odori. Aggiustare di sale e, dopo circa 5 minuti, aggiungere la passata di pomodoro. Mescolare e coperchiare.

Versare, durante la cottura e all’occorrenza, un po’ di acqua calda.

Cuocere, a fuoco moderato, per circa un’ora e mezza. Un quarto d’ora prima di spegnere il fuoco, aggiungere i fagioli scolati e mescolare.

P.S. Servire la trippa alla milanese in ciotole di terracotta, accompagnandola con crostini di pane e un ampia spolverata di formaggio grattugiato (io ho usato il parmigiano).

Sapete che le “pallotte cacio e uova” abruzzesi hanno “le gemelle” nel territorio molisano? Io l’ho scoperto per caso … curiosando un po’ nelle tradizioni della Regione. Si chiamano però ‘U’ Scescille o Sciscille di Termoli‘. Hanno una forma allungata e sono preparate con pane raffermo e formaggio (il pecorino rigatino) e sono comunque espressione di una cucina povera, inventata per non sprecare e buttare gli avanzi. Le “scescille” o “sciscille” del Molise non sono fritte, ma cotte direttamente nel sugo di pomodoro e sono tipiche della zona costiera molisana (tipiche della città di Termoli), dove, una volta, venivano servite per accompagnare la famosa zuppa di pesce.

Ingredienti:

  • 3 uova
  • 180 g di caciocavallo di Capracotta
  • 130 g di mollica di pane raffermo
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 cipolla rossa
  • 250 g di pomodori San Marzano tritati
  • olio evo
  • sale
  • pepe
  • qualche foglia di basilico (per il sugo)
  • 1 peperone rosso

Procedimento:

Per le polpette: sbattere in una ciotola capiente le uova assieme al caciocavallo sbriciolato; tritare al mixer la mollica di pane raffermo assieme al prezzemolo e unire il tutto al composto di uova e caciocavallo, assieme ad un filo di olio evo; aggiustare di sale e pepe. Far riposare l’impasto in frigo per un’ora, coperto da pellicola trasparente.

Quando il tempo di riposo dell’impasto sarà quasi terminato, preparare il sugo: tritare la cipolla e soffriggerlo in un ampio tegame con l’olio evo, aggiungere il peperone tritato e, dopo un paio di minuti, aggiungere i pomodori tritati; aggiustare di sale e pepe, unire 1 bicchiere di acqua e lasciare cuocere per circa 20 minuti, allungando con altra acqua se necessario (è fondamentale che il sugo sia “lento”).

Mentre il sugo cuoce, con l’impasto formare le “scescille”, dando loro una forma allungata e compattandole benissimo.

Adagiare le polpette nel sugo, che non dovrà mai restare troppo asciutto e cuocere per circa 15 minuti, girandole di tanto in tanto (se troppo asciutto, aggiungere acqua).

A fine cottura aggiungere qualche foglia di basilico fresco e servire subito.

Ho sempre pensato ai “Cantuccini” come biscottini dolci da abbinare al vin Santo…

In realtà non mi sbagliavo!

Ma come per tutte le cose, anche in cucina regna il “PANTA REI” … cioè, il “TUTTO SCORRE” … dove le ricette, anche quelle della tradizione, sono sempre in continua evoluzione (vuoi nell’aggiunta di un ingrediente o nel solo impiattamento).

Lo stesso vale per i CANTUCCINI … qui nella versione salata, come dei veri e propri stuzzichini, con pistacchi e mandorle, da abbinare a salse saporite o affettati e salumi … o da spiluccare assieme a un buon bicchiere di vino rosso (io proporrei un Montepulciano, perché dentro ho aggiunto anche il pecorino abruzzese)!!!

Naturalmente: libero sfogo alla fantasia: le noci al posto di mandorle e pistacchi, il pecorino romano al posto dell’abruzzese … 

La Ricetta è molto facile e veloce: basta mescolare insieme tutti gli ingredienti!!

Ingredienti (per circa 20 cantuccini):

  • 250 gr di farina 00
  • 80 ml di olio Evo 
  • 2 uova intere
  • 80 gr di pecorino abruzzese tritato semi stagionato 
  • 100 gr di mandorle e pistacchi
  • 1/2 bustina di lievito per torte salate
  • 1 pizzico di sale

Procedimento:

Disporre in un mixer farina, lievito e sale. Mescolare ad alta velocità per ottenere una sabbiatura. Aggiungere il formaggio e le uova; mescolare ancora pochi secondi fino ad ottenere un impasto malleabile.

Infine aggiungere le  mandole e pistacchi interi. 

Dividere l’impasto a metà. Realizzare due filoncini di circa 5 cm di diametro e disporli in una teglia foderata di carta da forno. Far riposare in frigorifero per circa 30 minuti. 

Scaldare il forno a 180° e cuocere gli sfiloncini nella parte centrale per circa 20 minuti, fino a quando non diventano dorati.

Tirarli fuori dal forno e affettarli con un coltello affilato a circa 2 cm (altrimenti c’è il rischio che si rompano).

Farli cuocere una seconda volta in forno (sempre nella parte centrale) a 180° per circa 10 minuti.

Sfornate appena dorati e, prima di servirli, lasciarli raffreddare fuori dalla teglia per almeno 3/4 ore.