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Volevo postare un piatto salato … 

Poi, ho pensato:”Ma è lunedì! … meglio un dolcetto, sicuramente mette più allegria e ci fa affrontare meglio la settimana lavorativa”!

E così ho fatto! 

Questa crostata senza burro … con zucchero integrale, l’ho preparata in occasione di un pomeriggio speciale … dove c’erano tante borsette chic e tanti gioielli home made … e, devo ammettere, preparata di grande fretta, ha riscosso un discreto successo 

Vi lascio la ricetta nei commenti! … dovete solamente procurarvi (a parte la frolla all’olio), ricotta, frutti di bosco (quelli congelati) e un po’ di marmellata 😊

Pronti per affrontare crostata e una nuova settimana ?! 


Ingredienti:

Per la frolla:

  • 2 uova intere
  • 200 gr di farina per dolci 
  • 70 ml di olio
  • 3 cucchiai di zucchero di canna grezzo
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci 

Per la farcia:

  • 200 gr di ricotta di mucca
  • 150 gr di frutti di bosco decongelati e ben scolati
  • 2 cucchiai di marmellata ai frutti di bosco 

Per guarnire:

  • zucchero a velo

Procedimento:

Per la frolla, aiutandosi con un robot da cucina, mescolare bene olio e zucchero. Aggiungere le uova e poi la farina assieme al lievito. Mescolare bene e lasciare riposare in frigo l’impasto 15 minuti avvolto da pellicola trasparente. 

Mescolare in una ciotola ricotta, frutti di bosco e marmellata. Stendere un una teglia tonda una parte d’impasto come base, aggiungere la  farcia. Con le dita, pizzicare il resto della frolla, coprendo la superficie. 

In forno a 180 gradi per 25 minuti. Lasciare intiepidire e servire con un po’ di zucchero a velo. 

San Giuseppe … tutto il web impazza di Zeppole … da quelle dolci (alla crema gialla, al cioccolato, alla panna, al pistacchio …) a quelle salate con i formaggi … 

Io ?!?

Beh, le mie (fritte e al forno versione mignon) le ho preparate giorni fa (in occasione della cena #ACasadiCarla dedicata alla tradizione della mia città) e vi ho anche postato ricetta e procedimento … 

OGGI, invece, voglio cambiare.

Seguirò sempre la tradizione, ma non della mia regione: una tradizione meno conosciuta a tanti (e fino a ieri anche a me) … quella Molisana, e con la precisione del Borgo di  Riccia (in provincia di Campobasso) con I Calzoni di San Giuseppe – I CAVEZONE – (e, per questo, devo ringraziare i racconti della mia collega Isabella Fanelli).

A Riccia, il giorno di San Giuseppe (ma anche il Primo Maggio) si onora il Santo con un pranzo molto speciale: 13 persone a tavola con 13 portate da servire (e i CAVEZONE fanno parte dei 13 piatti da servire; anzi, sono considerati gli ambasciatori 😊)!!!

Un impasto delicato e vellutato, a base di ceci, miele e/o zucchero ed essenza di cannella o di vaniglia o di cedro. La sfoglia, invece, che poi viene fritta in abbondante olio bollente, è simile alle nostre sfogliatelle teramane.

“I calzoni vengono condivisi, donati e non venduti dalle famiglie che celebrano questa festa” … un po’ come accade per le nostre VIRTÙ. Io sono stata fortunata: avevo nel freezer un piccolo rotolo per le sfogliatelle … il tempo di preparazione, così, mi si è ridotto notevolmente )! 


Ingredienti:

Per la sfoglia:

2 kg di farina di grano tenero

1 uovo

Strutto q.b

Acqua q.b.

Un pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 1 kg di ceci
  • Miele e/o Zucchero q.b.
  • Essenza di cannella o di vaniglia o di cedro q.b.

Procedimento:

Per la sfoglia: si inizia versando la farina su una spianatoia, lavorandola con acqua, uovo e sale fino ad ottenere un composto di media durezza. Successivamente si inizia a stendere la sfoglia, con l’aiuto di un mattarello o con la sfogliatrice, creando due sfoglie molto velate e che andranno unte manualmente di strutto.

Si divide la sfoglia a strisce sottili e si sovrappone facendo combaciare quella unta rivolta in superficie. Si arrotolano su loro stesse, continuando ad ungerle, fino a formare dei dischi e poi si lasciano riposare avvolgendoli in un canovaccio. Una volta riposati, si riprendono i dischi e si iniziano a stendere nuovamente, formando delle sfoglie poco meno di 1 centimetro.

Per il ripieno: dopo aver messo a mollo i ceci circa 1 giorno e mezzo prima (oppure già lessati), si lavano bene e si cuociono con un pizzico di sale. Una volta cotti e scolati, si schiacciano, così da ottenere un composto morbido e compatto e si uniscono il miele e/o lo zucchero e l’essenza di cannella o di vaniglia o di cedro (io la cannella).

Si ritagliano le sfoglie, con un attrezzo idoneo, formando dei cerchi, con un diametro di circa 10 centimetri. Su ogni metà dei cerchi si adagia il ripieno e si chiudono formando delle mezze lune.

Per la cottura è necessario friggerli, quindi si riscalda l’olio e si immergono i calzoni, lasciandoli cuocere fino ad ottenere una doratura. Una volta cotti, si lasciano asciugare su carta assorbente. Pronti! 

Le mie pause pranzo sono sempre frettolose (o per un motivo o per un altro). 

Ieri pomeriggio avevo un gran da fare … un po’ di fermento e di preparativi per il MIO POMERIGGIO di DOMANI (non vedo l’ora 🤩)!!!  #acasadicarla 

E così un primo piatto veloce (inventato all’istante e su due piedi)… da ripetere sicuramente perché era veramente gustosissimo! Soprattutto per chi ama i ceci e i gamberetti. 

Ceci già lessati nel barattolo di vetro e gamberi già puliti congelati (di quelli di media misura)! 

Veramente 10 minuti di orologio per avere un piatto così!


Ingredienti per 2 persone:

  • 400 gr di ceci già lessati
  • 200 gr di gamberetti puliti 
  • 2 pomodori pelati 
  • Prezzemolo
  • Olio evo
  • Uno spicchio di Aglio
  • Peperoncino rosso piccante
  • Sale
  • Pane abbrustolito tagliato a dadini

Procedimento:

In una pentola a bordi alti versare 4/5 cucchiai di olio evo, l’aglio e i pomodori pelati schiacciati con una forchetta. Aggiustare di sale e aggiungere un po’ di prezzemolo e il peperoncino piccante a pezzetti. Mescolare e cuocere a fuoco basso per 10 minuti. Aggiungere i gamberetti e cuocere due/tre minuti. 

Versare i ceci già lessati. Mescolare e tenere sul fuoco per circa 5 minuti. Abbrustolire il pane e tagliarli a dadini. Versare la zuppetta nei piatti, aggiungere il pane e un filo di olio evo. Servire. 

Non so a casa vostra … ma da me, nella cesta della frutta fuori al balcone della cucina, ci sono sempre tantissime arance 🍊 (quelle da spremuta, per intenderci) … 

E, ogni volta che le guardo, mi assale sempre la voglia di preparare un dolcetto, morbido e profumato. 

Così, ieri sera, tardi, dopo aver preparato zeppole, pallottine, sughetto con le pallottine e cucinelle varie, mi sono detta: ma una piccola ciambella all’arancia, di quelle che ti inondano la casa di profumo e che ti tirano su il morale quando ti accorgi che il giorno seguente è ancora “lunedì”?!? 

L’ho fatta! Ed eccola qui … seguendo una vecchia ricetta che preparava una mia amica di università.


Ingredienti:

  • 30 gr di burro
  • 30 ml di olio di semi
  • 150 gr di farina per dolci
  • Il succo di un’arancia
  • la scorza di un’arancia 
  • 50 ml di latte 
  • 100 gr di zucchero semolato 
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 4 uova intere
  • Zucchero a velo qb

Procedimento:

In un robot da cucina polverizzare lo zucchero con la scorza del l’arancia. Aggiungere le uova e frullare un paio di minuti. Aggiungere il succo d’Arancia e il latte. Mescolare. Aggiungere il burro morbido e l’olio di semi, poi la farina Manitoba e il lievito in polvere. 

Versare in una tortiera a ciambella imburrata e infarinata di circa 22 cm di diametro e cuocere a 180° per 35/40’. Una volta sfornata e raffreddata spolverizzate di zucchero a velo. 

La RED VELVET CAKE … non poteva non essere “lei” la regina della mia “cena per la Festa di San Valentino” #acasadicarla ♥️

Ha stupito anche me … forse per il suo colore (che faceva da pendant al mio vestito o ai tanti palloncini e cuoricini sparsi per casa e sulla tavola … ) … o forse perché sono riuscita a realizzarla pur non avendola mai preparata … 

Faccio sempre così: esperimenti su esperimenti 😅 … anche con il rischio (alto) di fallire … 

Beh, vi lascio ricetta e procedimento (ma anche qualche scatto … di tutto) 

Ingredienti (per uno stampo di 24 cm di diametro):

  • 380 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di burro morbido 
  • 3 uova medie
  • Colorante rosso liquido (30 gr)
  • Un pizzico di sale 
  • 50 gr di cacao amaro 
  • 300 gr di yogurt bianco
  • 380 gr di farina manitoba
  • Una bustina di lievito per dolci

Per la farcia:

  • 600 gr di panna Hopla’ da montare 
  • 300 gr di formaggio cremoso (tipo Philadelphia)
  • 3 Rose rosse 

Procedimento:

n un robot da cucina montare il burro con lo zucchero. Aggiungere le uova e continuare a montare. Aggiungere il colorante e continuare a mescolare. Unire il cacao setacciato. Mescolare bene. Setacciare la farina insieme al lievito direttamente nella ciotola del robot da cucina. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare nello stampo unto e infarinato e cuocere per circa 40 minuti a 180 gradi. Lasciare raffreddare (io ho utilizzato il “pan di Spagna rosso il giorno dopo). In una ciotola montare la panna e poi aggiungere il formaggio. Mescolare bene. Farcire la torta (io tre strati) e poi coprirla di farcia decorandola come in foto.

Red Velvet Cake

Che belli i colori, di quelli che si trovano in natura senza fare “giochi di prestigio” … 

Anche durante il periodo invernale è possibile portarne tanti a tavola, rendendo un po’ più allegra l’atmosfera, senza compiere grandi sforzi. 

Non so voi, ma io sono una grande sostenitrice di tutto questo! 

Può essere un piatto particolare, una tovaglia, un ingrediente, un fiore, una candela … una bevanda o lo stesso colore del vino … beh… c’è sempre l’imbarazzo della scelta. 

Oggi il mio colore è il VIOLA (per molti non è un colore bene augurante)! 

Vi lascio ugualmente la ricetta di questa coloratissima vellutata … veloce e gustosa, da assaggiare assolutamente. E … anche io, se scorrete le foto in galleria, vedrete che sono tutta viola …

L’altro giorno vi ho accennato alle mie “cene”, quelle che ho chiamato “dandomi un tono” … A CASA di CARLA #acasadicarla 

Ho deciso. Tanto tempo chiusi in casa, poi, la voglia di non stare chiusi e di cogliere ogni occasione per uscire: cene, pranzi, apertivi … 

Sarà il freddo invernale, sarà che mi frullano sempre nuove idee, sarà che mi piace cucinare, sarà che mi piace la buona tavola e pure la bella tavola e la bella gente e … che mi piace chiacchierare e stare in compagnia …

Sarà tutto questo insieme e forse altro … che ho voluto inventarmi un “format” di cena tutto mio, senza una cadenza particolare, senza imposizioni, con un menu studiato di volta in volta nei particolari … delle cene, insomma, che mi facciano stare bene!! 

L’altra sera, ancora amici, ancora cibo, ancora fiori e … tante POLPETTE dall’antipasto al dolce!

Una rondine non fa Primavera … si dice così, non è vero?

A casa mia, ieri, nonostante il freddo, nonostante il mese di Gennaio, nonostante … tutto il resto, è arrivata un’ondata di freschezza e di Primavera. 

Si dice che i FIORI siano il simbolo di vita e di rinascita, e che con la loro presenza riescono a rallegrare gli animi più cupi e a scaldare i cuori più gelidi…

Molti scrittori e poeti parlano dei fiori 🌺 🌹… Marcel Proust … 

“Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici, sono gli affascinanti giardinieri che rendono la nostra anima un fiore”! 

Proprio vero … “gratitudine” solo a chi ci rende felici … 

E io spero – con tutte queste piccole margherite – e con le mie piccole e adorate POLPETTINE FRITTE di RICOTTA alle verdure e zenzero, di portare a tutti voi un’ondata di benessere e di felicità!


Ingredienti (per circa 20 polpettine):

Per l’impasto:

  • 200 gr di ricotta di vacca 
  • 1 uovo intero
  • 4 cucchiai di verdure trifolate (zucchine, carote, peperoni, broccoletti, …) – qui il Contorno leggero di OROGEL 
  • 1 cucchiaio di parmigiano 
  • Pangrattato qb (sia per l’impasto che per l’impanatura)
  • 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere 
  • Prezzemolo fresco
  • Sale
  • Pepe
  • Olio per friggere 
  • Maionese 
  • Margherite di campo (per decorare)

Procedimento:

In una ciotola capiente mettere tutti gli ingredienti per le polpette e mescolare. Aggiungere le verdure. 

Formare delle sfere (piccole) e adagiarle su un piano rivestito di carta da forno. Rotolarle nel pangrattato. Portare l’olio a temperatura e tuffare le polpettine. Farle dorare, scalarle su carta assorbente. 

Guarnirle come in foto. 

Una settimana dedicata all’Abruzzo e alla sua Tavola, quella di VistoTV con Novella2000

Tantissimi piatti, dalla tradizione ai prodotti tipici del territorio e qualche ricetta di famiglia. 

E’ domenica e, se siete a corto di idee, vi lascio  “la ricetta di copertina”, quello delle Tagliatelline con lo Zafferano di Navelli .

E qui, grazie al terreno propizio e alla costanza degli abitanti del luogo, lo zafferano è riuscito a diventare negli anni uno dei simboli distintivi e caratteristici di queste zone.

I pensieri sono tanti, ma quello più popolare racconta che la pianta sia originaria dell’Asia Minore, in particolare delle zone montuose dell’Iran e del Mediterraneo orientale e che, solo successivamente sia arrivata in Abruzzo, grazie al padre domenicano Domenico Santucci (nativo di Navelli – L’Aquila), grande estimatore delle proprietà dello Zafferano, che riuscì a trafugare i bulbi dalla Spagna (in cui era soggetto a leggi e controlli molto severi), portandoli con sé nel suo paese natale.


Ingredienti:

  • 250 gr di tagliatelline all’uovo (o altra pasta) 
  • 10/12 fiori di zucca freschi
  • 1 bustina di zafferano o qualche pistillo 
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 4 cucchiai di pecorino abruzzese
  • Scorza di limone
  • 1 spicchio di aglio incappucciato
  • Olio EVO qb

Procedimento:

In un’ampia padella versare un giro di Olio EVO e lo spicchio di aglio: soffriggere per un paio di minuti. Aggiungere i fiori di zucca lavati, puliti e tritati, cercando di tamponare bene l’acqua in eccesso. Cuocere circa 10 minuti, aggiungendo un po’ di acqua e lo zafferano in polvere.

Nel frattempo, in una pentola a bordi alti, versare l’acqua leggermente salata per cuocere le tagliatelline.

Scolarle al dente e versarle nella padella con i fiori e, dopo aver spento il fuoco, aggiungere il tuorlo d’uovo sbattuto con il pecorino e la scorza di limone. Mantecare bene e, se necessario, aggiungere un po’ di acqua di cottura. Servire e per chi vuole spolverare con un po’ di pepe.

Chi di voi ricorda il gioco del “pangotto” ?… quello che si faceva con le biglie di vetro colorato stando sdraiati a terra a pancia in sotto?! 

Se non mi sbaglio, consisteva nel colpire un paio di volte (pingulo … e pangotto) e poi catturare la sferetta all’avversario (almeno come lo so io). Ricordo le decine di sfere di vari colori che andavano in giro per casa … anche se era un gioco soprattutto da ragazzi … ma a me piaceva moltissimo lo stesso.

E questa mattina ho pensato al “pangotto” perché queste “biglie” bianche e nere (che non sono però di vetro) mi riportano indietro nel tempo e mi verrebbe voglia non di mangiarle, ma di “farle scontrare” tra loro come facevo una volta da piccola “giocando a pangotto” con i miei cugini.

Ma non si può … perché vi assicuro che conviene di più mangiarle … 

Ringrazio Eridania Italia che mi ha dato la possibilità di assaggiare il suo “zucchero extrafine&fibre”, ricco di fibre e ideale per ridurre lo zucchero e l’impatto glicemico nelle ricette.

Ora si che posso mangiare tutte le biglie che voglio …


Ingredienti (per circa 20 palline):

  • 250 gr di ricotta vaccina
  • 125 gr di zucchero extrafine Eridania
  • 150 gr di farina di cocco 
  • 2 cucchiaini da the di cacao amaro
  • 2-3 cucchiai di cocco rape’

Procedimento:

Versare la ricotta in una ciotola capiente. Unire lo zucchero e amalgamare bene con l’aiuto della forchetta.

Aggiungere la farina di cocco un po’ alla volta. Mescolare bene fino a ottenere un composto non troppo duro e dividerlo in due parti.

In una parte aggiungere il cacao in polvere e mescolare bene. 

Formare con le mani le palline, partendo dall’impasto bianco e proseguendo poi con quello al cacao. Disporle su un piano rivestito con carta forno e poi passarle nel cocco rape’. Metterle in frigo per un paio d’ore e poi servirle (possono essere appoggiate in appositi pirottini di carta per dolcetti).