“L’Abruzzo, Teramo e il Cacio Fritto al Tartufo nero”

Un viaggio nella cucina Abruzzese, iniziando da uno degli antipasti più famosi: il “Cacio fritto” (formaggio fritto).

Certo, non parliamo sicuramente di un piatto leggero, da inseirire nelle diete povere di grassi, ma, ogni tanto qualche strappo alla regola si deve pur fare. E con questo piatto tipico della tradizione contadina, goloso e gustoso, stiamo andando nella giusta direzione. 

Nell’Abruzzo di tanto tempo fa, definito da sempre “terra dei pastori” (la pastorizia, infatti, era un tempo ritenuta un punto fermo della stessa regione), le fette di formaggio morbido di pecora – che sono le protagoniste di questa gustosa ricetta – venivano cucinate regolarmente nelle case dei contadini … tradizione che si è poi persa nel tempo.

Nella mia città – Teramo – resta piuttosto diffusa, come anche in molti ristoranti della zona, annoverata tra gli antipasti tipici abruzzesi. 

Qui la mia versione, con l’aggiunta, nell’impasto, di un pizzico di crema di tartufo nero della Laga (per dare sapore e per rendere questo piatto “povero” … un po’ più “ricco” e profumato)! 

Il formaggio, che qui viene fritto, è avvolto in una pastella densa, così da non permettergli di “fuoriuscire” durante la cottura in olio bollente (mi raccomando, non punzecchiarlo mai mentre cuoce nell’olio portato a temperatura).

Ingredienti (per 4 persone):

  • 8 fette di formaggio morbido di misto pecora/mucca (dello spessore di 1 cm)
  • 2 uova fredde
  • 150 gr. di Farina 00 
  • 150 ml di latte
  • 1 cucchiaino abbondante di crema al tartufo nero
  • Olio di semi (per friggere)

Procedimento:

In una ciotola rompere le uova, aggiungere il latte e gradatamente la farina, mescolando delicatamente, cercando di non formare grumi. Aggiungere la crema di tartufo alla pastella.

In una padella a sponde alte, versare l’olio di semi (in passato, veniva utilizzato l’olio d’oliva) e portarlo a temperatura (versare una goccia di pastella per capire se pronto). Infarinare ogni fetta di formaggio e poi immergerle nella pastella, una alla volta, girandole da entrambi i lati; adagiarle nell’olio bollente (al massimo un paio per volta), avendo cura di capovolgerle per farle dorare. Scolarle su carta per fritti e servirle calde (in modo tale che il formaggio resti filante).

P.S. Nel caso il formaggio misto non piaccia, può essere utilizzato anche il formaggio morbido di vacca.

Attenzione! Nel girare il formaggio durante la cottura nell’olio, non punzecchiarlo con la forchetta.

Author

Comments are closed.